Henrik Fisker ci riprova: elettrica da 600 km
Henrik Fisker ci riprova dopo il fallimento della sua Fisker Karma auto di lusso extended range antesignana della Model S.
L’insuccesso del progetto fu di natura tecnica. L’auto era dotata di due motori elettrici, con celle al litio al nanofosfato, da 20 kWh e di un motore a benzina sovralimentato da 260 cv di potenza che si occupava di ricaricare le batterie, permettendo un’autonomia di 480 chilometri.
In 3 anni di produzione la Fisker Automotive riuscì a consegnare appena 2.000 vetture, per poi chiudere, nel 2012, in bancarotta perdendo circa 140 milioni di dollari di prestiti statali. L’azienda californiana fu successivamente acquisita da una cordata di imprenditori cinesi che oggi producono la Karma sotto il nome Revero.
Dopo tre anni dalla bancarotta, Fisker annuncia a Bloomberg il ritorno con la sua Fisker Inc. :
“Abbiamo lavorato nell’ombra. Negli ultimi due anni ho guardato con attenzione lo sviluppo delle batterie elettriche, interrogandomi se esistesse una tecnologia in grado di darci un nuovo modello sul quale sviluppare le EV del futuro. Oggi abbiamo la possibilità di sviluppare questa tecnologia. Una tecnologia assolutamente innovativa ed inimitabile.”
Il design della nuova auto è top secret, esistono solo dei disegni apparsi nel suo account twitter. Si conosce invece il tipo di materiale della nuove batterie: il grafene.
Il materiale, ha proprietà ottimali per l’impiego nella mobilità elettrica essendo il migliore conduttore tra i materiali conosciuti ed offrendo una resistenza 100 volte superiore all’acciaio con una leggerezza 6 volte inferiore.
La Fisker Nanotech si occuperà di sviluppare questa nuova tecnologia, e Jack Kavenough, esperto di nanotecnologie e capo della divisione speciale, anticipa di avere già pronti dei prototipo di batterie sviluppate in collaborazione con la UCLA, University of California di Los Angeles. Le capacità di autonomia di questi prototipi sono di oltre 400 miglia, circa 640 chilometri.
Le immagini di questo nuovo veicolo dovrebbero essere rese pubbliche verso la metà del 2017.