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Edison auto elettrica 1913

Le auto elettriche, definite anche Zero Emission Vehicle (ZEV), hanno zero emissioni allo scarico in quanto la propulsione è affidata unicamente ad un motore elettrico. Punti di forza sono: potenza immediatamente disponibile fin da zero giri al minuto, e grande confort di marcia grazie alla silenziosità del motore elettrico. Punto di debolezza la durata delle carica che, salvo in alcuni casi, relega le auto elettriche ad un uso quasi esclusivamente cittadino.

Le automobili ibride uniscono due differenti tecnologie per la propulsione. Al classico motore termico, benzina o diesel, viene affiancato un più moderno, silenzioso e pulito motore elettrico. Il motore a combustione interna ha un ruolo preponderante nell’assicurare la propulsione ed è collegato alle ruote fornendo coppia e potenza esattamente come avviene su una vettura tradizionale. L’unità elettrica lavora a fianco del motore termico abbattendo consumi ed emissioni, oltre a fornire una potenza supplementare per esempio in accelerazione. La “sinergia” tra i diversi motori è gestita in maniera autonoma dal sistema elettronico dell’auto. Prima auto ibrida ad apparire sul mercato è stata la famosa Toyota Prius. Le batterie, solitamente di bassa potenza, si ricaricano in frenata e durante le discese.

I modelli ibridi “puri” si sono evoluti con la possibilità di ricaricare le batterie direttamente dalla rete elettrica e vengono definiti “plug-in“, plug-in hybrid electric vehicle (PHEV), ma hanno essenzialmente le stesse caratteristiche delle ibride.

Le automobili ad autonomia estesa, “extended range“, differiscono dalle ibride in quanto la trazione alle ruote è garantita esclusivamente dal motore elettrico. Il motore a combustione tradizionale serve solo come generatore di energia che va a ricaricare le batterie. Tali automobili sono anche plug-in ovvero hanno la possibilità di ricaricare le batterie oltre che, come una ibrida tradizionale, anche direttamente dalla rete elettrica.